Dove comincia l'Appennino

A suonare in mezza luna: Carlon e Carlaja


Questi due nomi riecheggiano ancora nella memoria degli anziani delle Quattro Province, soprattutto in alta val Curone, della quale i due erano originari.

Carlon, al secolo Carlo Agosti, celebre pifferaio di Gregassi, piccola frazione del comune di Montacuto, nacque nel 1859; in quegli anni il piffero era per così dire nel periodo d'oro; infatti Carlon era coevo dell'altrettanto famoso Brigiotto (Paolo Pelle di Bruggi, 1861-1903) e di altri valenti suonatori, come Jacmon (Giacomo Sala di Cegni, 1873-1962) e Lento (Fiorentino Pelle di Bruggi, 1893-1915).

Nulla si sa su chi fosse stato il suo maestro, ma è molto probabile che anch'egli, come si dice del Brigiotto, possa essere stato allievo di Luensin de Piansereju (Lorenzo Bava, 1826-1894), pifferaio di Piancereto nella vicina val Borbera.

Per quanto si sa Carlon visse a Gregassi, facendo prevalentemente il mestiere di suonatore: infatti girava moltissimo, spingendosi fin nell'immediato entroterra di Chiavari, dove i pifferi vengono chiamati i brigiotti. Potrebbe essere la sua la sagoma immortalata in un quadro dal titolo "Speranze deluse" di Giuseppe Pellizza da Volpedo, celebre pittore della bassa val Curone, nel quale si intravede una coppia di suonatori in un matrimonio, uno alto e uno basso. Infatti Carlon e Carlaja, quando si recavano a suonare soprattutto per Carnevale in bassa val Curone, verso Volpedo e zone limitrofe, venivano descritti come l'articolo il, proprio perché uno alto e l'altro grasso e basso. Sono ricordati in particolare a Cusinasco, frazione di Monleale dove si recavano per suonare durante il carnevale, come raccontatoci da monsignor Angelo Bassi arciprete di Gremiasco, classe 1914.

Il basso era Carlon, come si può osservare nell'unica fotografia nota, che pubblichiamo per la prima volta, in cui è ritratto insieme ad alcuni familiari: la moglie, una figlia e alcuni nipoti. Invece Carlaja, al secolo Carlo Musso, nacque nel 1873 a Predaglia, piccola frazione di Fabbrica Curone. Fu l'ultimo suonatore di musa, prima che questo strumento venisse soppiantato dalla fisarmonica. Molto probabilmente fu allievo del musista Creidöra (Giovanni Raffo, 1844-1918), originario, come si capisce dal soprannome, di Caldirola, piccolo paese sulle pendici del monte Giarolo, sempre in alta val Curone. Si dice infatti che il chanter (ossia la canna della musa in cui sono praticati i fori per le dita) che gli è appartenuto sia poi passato a Carlaja.

I due erano ricordati anche per via della loro passione per il vino: infatti erano ottimi bevitori, e si diceva che durante una festa dopo qualche bicchiere dalla campana del piffero fuoriusciva il vino... Il loro arrivo era atteso con ansia dalle persone, come a Dova Inferiore, piccolo paese dell'alta val Borbera, dove una signora appassionata ballerina, per animare la festa, fece una collana di ghiande che pose al collo di Carlon al suo arrivo nel paese.

Come abbiamo detto, Carlon e Carlaja giravano parecchio, tanto che, a quelli che gli chiedevano dove andavano a suonare, loro rispondevano "in mezza luna", come dire in moltissimi posti. Nel 1918 dopo incessanti piogge il paese di Gregassi franò, senza causare morti: la prima casa che andò giù fu proprio quella di Carlon, che era assente perché a suonare in quel di Crocefieschi.

Carlon si sposò con una donna di Valverde, in Oltrepò pavese, appartenente della famiglia dei marchesi Malaspina, però decaduti e dal cognome Malaspina passati al cognome Bravi: si chiamava infatti Virginia Bravi. Da lei ebbe diversi figli fra cui Giuvanein (Giovanni Agosti, 1898-1945) anch'egli stimato pifferaio, morto giovane appena dopo il suo ritorno dalla Russia, dove contrasse la tubercolosi. Giuvanein si vede in un'altra foto di gruppo insieme al clarinettista (nonché pifferaio) Nicola Giani di Serra, un fisarmonicista ed altre persone. Una altro figlio di Carlon, che non era pifferaio, si sarebbe sposato in alta val Borbera nel paese di Agneto, dove si ricorda che sia stata fatta una grande festa in onore degli sposi alla quale suonò proprio Carlon, padre dello sposo.

Nel 1930 si sposò Umberto II di Savoia, allora principe, e per l'occasione venne formato un gruppo folkloristico che rappresentasse le tradizioni delle nostre valli, comprendente suonatori, ballerini di giga e mulattieri. Vi partecipò sicuramente Carlaja insieme a Jacmon, il celebre pifferaio di Cegni: la loro presenza è documentata anche da fotografie, di cui una fatta a Varzi appena prima della partenza in trenino per Voghera, dove il gruppo si sarebbe poi avviato in treno per raggiungere Roma. Nel paese di Gregassi tutti gli anziani intervistati da noi ci hanno invece assicurato che ad andare a Roma fu Carlon, raccontando pure che là egli fece "la lotta con l'orso" dalla quale uscì vittorioso. La lotta con l'orso, ovviamente non adulto, era un gioco diffuso nelle fiere e quindi questo fatto è di per sé plausibile (o forse si trattava della messa in scena, all'interno del programma folcloristico, di un rito carnevalesco in quegli anni diffuso nelle valli?). Secondo altri, Carlon sarebbe stato in effetti chiamato prima di Jacmon per andare a Roma, ma il viaggio avrebbe dovuto in qualche modo pagarselo, cosa alla quale egli avrebbe rinunciato preferendo destinare il denaro alla propria numerosa famiglia; Jacmon invece aveva solo una figlia da mantenere, e questo gli avrebbe consentito di partecipare alla spedizione.

Carlon morì nel 1949 all'età di 90 anni. Il suo piffero è tuttora gelosamente conservato dalla nipote Giulia; l'identità del suo costruttore non è chiara, ma  probabilmente si tratta di quello che era attivo nell'Ottocento a Cantalupo, nella media val Borbera, raggiungibile facilmente da Gregassi.

Dopo la morte di Carlon, Carlaja suonò ancora qualche volta assieme a Jacmon. In quel periodo la musa era però quasi del tutto passata di moda; infatti si dice che l'ultima festa con piffero e musa sia avvenuta Salogni nei primi anni Cinquanta. Dopodiché per sentir suonare Carlaja, come raccontato da Egidio Rovelli, ci si doveva recare a casa sua per invogliarlo a fare una suonata, anche da solo, fino alla sua morte avvenuta nel 1956.

Possiamo dire quindi che quella di Carlon e Carlaja sia stata l'ultima coppia formata ancora da piffero e musa, rimasta attiva regolarmente fino alla metà degli anni Quaranta. Tuttora il paese di Gregassi è ricordato come un paese di ottimi ballerini di gighe e alessandrine, tutte danze da piffero, come ricorda fra gli altri l'anziano ma sempre grintoso Fiorentino Agosti. E brav Carlon!

Fabio Paveto

 


A suonare in mezza luna: Carlon e Carlaja = (Dove comincia l'Appennino) / redazione ; © autori — <https://www.appennino4p.it/carlon.htm> : 2008.02 -