Dove comincia l'Appennino

Sanforgna o ribobla?

Nelle musiche tradizionali delle nostre zone erano comuni ancora nell'Ottocento vari strumenti tipicamente popolari, fra cui flauti, percussioni, aerofoni e cordofoni vari. Fra questi viene spesso tralasciato lo scacciapensieri, comunemente abbinato alle regioni meridionali, alle figure tipiche dei "picciotti" o dei briganti (in Sicilia pare che lo strumento fosse anche definito, fra i tanti nomi, lu mariolu). Ma a parte l'Italia meridionale, dove spesso erano gli zingari a costruire gli scacciapensieri, anche al Nord lo strumento era diffuso: uno dei principali centri mondiali di produzione era la val Sesia. Erano strumenti di piccole dimensioni, molto belli perché decorati e a volte venduti in piccole scatole di legno a forma di scarpa [Primi appunti sulla ribeba in Valsesia / Alberto Lovatto -- Università di Bologna. Dipartimento di Musica e spettacolo : 1983]. Lo ricorda anche Maurizio Martinotti, secondo cui lo strumento è ricordato in Piemonte col nome di cianfôrnia o ciampôrnia, mentre in occitano il nome tipico è ribebo o arbebo [Musica popolare in Piemonte -- Regione Piemonte : 1997].

Come sempre è Alessandro Maragliano ad aver svolto nell'Ottocento operazioni di ricerca sulle tradizioni popolari di Voghera e dintorni, e parla dello scacciapensieri come uno strumento comunissimo nelle zone, fabbricato da fabbri locali, "ma da circa una trentina d'anni quasi scomparso [...] Nei paesi del nostro contado la sanforgna è detta ribobla, vocabolo simile alla ribabula dei piacentini; mentre nel Pavese è chiamata come da noi sanforgna" [Tradizioni popolari vogheresi. p 768 -- Le Monnier : Firenze : 1962].

Va aggiunto che a sostituire il limitato scacciapensieri è stata l'armonica a bocca (a Voghera chiamata suneta, mentre a Massinigo veniva chiamata armunchin), ugualmente piccola ma musicalmente più completa e sonora. Non so quanti oggi possano ricordare di aver visto vecchi vogheresi suonare lo scacciapensieri, né quanti associano lo strumento al vocabolo sanforgna; va ricordato infatti, come nota di costume, che l'accezione dialettale è rimasta nei contesti meno raffinati a scopo eufemistico.

Edward Neill riporta che "lo scacciapensieri ritenuto tipico della Sicilia dove assunse la denominazione di marranzana era invece diffuso a tutte le latitudini, Liguria compresa. (La dizione genovese dello scacciapensieri e` sanfòrnia, quella della Liguria occidentale, cianpòrnia. Il termine potrebbe derivare dall'ebraico sumponiâ nome di uno strumento musicale non meglio identificato ma al quale taluni attribuiscono l'origine di zampogna. Lo scacciapensieri sarebbe originario dell'Asia sud-orientale. In oriente e in Africa se ne conosce anche una versione in legno)" [Gli strumenti popolari in Liguria = L'indice per i beni culturali del territorio ligure. 1: 1976. p 18-19].

"Siamo di fronte a un altro strumento che ha per scopo di alterare e mascherare la voce umana", scrive Curt Sachs nella "Storia degli strumenti musicali" [Mondadori : 1996], opera in cui è descritto il passaggio dallo scacciapensieri di bambù a quello in metallo nell'Asia sud-orientale. Curiosa la frase: "la grande elasticità della linguetta d'acciaio favorisce un suono più netto e consistente ed è per questa ragione che alcuni popoli orientali giudicano lo scacciapensieri in metallo troppo rumoroso per poter conciliare il tranquillo stato di meditazione richiesto da uno strumento così intimo e personale".

Nell'"Enciclopedia della musica" Rizzoli-Ricordi si legge che "lo S è già descritto nella sua forma attuale in un trattato cinese del XII secolo; nel Trecento lo si incontra nell'Europa del Nord, in Siberia, in Giappone e in altri paesi [...] intorno al 1800 [...] non mancarono veri e propri virtuosi capaci di riprodurre con esso canzoni in voga, sia adoperandone due alla volta, sia ricorrendo al ricambio di più strumenti diversamente intonati. Nello stesso periodo in Germania assurse il ruolo di strumento da concerto e si formarono complessi costituiti anche di sedici strumenti. Con la diffusione dell'armonica a bocca (prima metà del XIX sec.) lo strumento decadde a giocattolo".

Paolo Rolandi
rielaborazione di un articolo per Il giornale di Voghera. 2001


Sanforgna o ribobla? (Dove comincia l'Appennino) / redazione ; © autori -- <http://www.appennino4p.it/cosola2.htm> : 2006.02 - 2012.02 -