«Franco, non so se domani potrò venire alla festa perché mi sono preso il mal di gola.»
«Me lo son preso anch'io, Riccardo; ieri notte quando è nato il vitellino...»
Volevo iniziare a scrivere qualcosa di Franco Guglielmetti (classe 1960, nativo di Pradovera in val Perino, suonatore di fisarmonica) raccontandovi le tappe della sua crescita musicale o enumerandovi una parte dei prestigiosi musicisti con cui ha collaborato o cercando di ricostruire la sua importante discografia; ed ho invece cominciato con il ricordo di una conversazione telefonica di alcuni anni fa. Non è possibile scindere in Franco l'uomo e il musicista; inoltre quell'episodio mi ricorda il legame profondo, diretto, concreto che lui ha con la sua terra d'origine. Franco nasce in una delle valli più belle e segrete del nostro Appennino, e anche se svolge un lavoro impiegatizio in una grande città e l'attività di musicista lo ha portato a girare il mondo, in quella terra si trova il centro intorno al quale gira la sua vita. Egli conosce la fatica del lavoro contadino e nonostante una vita molto impegnata trova sempre uno spazio per i suoi campi e i suoi animali.
Mi piace pensare che il suo amore per la terra sia nato contemporaneamente all'amore per la musica. La musica entra molto presto nella sua vita: la scoperta in casa della fisarmonica destinata al fratello, il parroco che lo presenta ad un pifferaio che negli anni a venire dividerà con lui molte esperienze artistiche e di vita: Ettore Losini "Bani". In seguito, negli anni che hanno il profumo magico della giovinezza, l'incontro con un altro pifferaio che scriverà con lui importanti pagine di storia (e mi piace pensare anche di leggenda...) della musica popolare dell'Appennino: Stefano Valla. Franco è attualmente l'unico fisarmonicista che abbia suonato in maniera continuativa con entrambi i pifferai che rappresentano storicamente un anello di congiunzione tra passato e presente nella mai interrotta tradizione delle Quattro Province.
Quando Franco e Stefano, dopo un percorso musicale ricco di soddisfazioni, prenderanno strade diverse, sarà Stefano Faravelli "Stefanino" ad affiancarlo sui sentieri della musica, sia su quelli che portano alle feste dell'Appennino, sia su quelli più moderni del progetto Enerbia, il gruppo musicale creato da Franco insieme a sua moglie Maddalena Scagnelli, sensibile interprete e valente musicista. Enerbia è il tentativo di aprire nuove strade alla tradizione, di accostarla alla poesia, al cinema, al teatro; è cercare di far vivere la sensibilità che viene dal passato anche in suoni innovativi. Enerbia è valicare i monti non per emigrare, ma per tornare con un'esperienza che arricchisce. Enerbia è il progetto che ha permesso a Franco e Maddalena di interagire fra gli altri con personalità come Francesco Guccini, Vinicio Capossela, Paolo Rumiz, Ermanno Olmi.
Per Franco, però, non esiste una contrapposizione tra la sua attività più tradizionale delle feste da ballo sul territorio, a cui mai rinuncerebbe, e ciò che porta avanti con Enerbia: sono solo due modi diversi di un'unica esigenza, quella di comunicare in maniera autentica con la gente. È possibile che, magari a tavola prima di suonare, egli ricordi i suoi successi all'estero o le recensioni lusinghiere dei suoi dischi: ma è più facile che, per esempio, racconti di quella volta che con Stefano Valla è andato a suonare a Suzzi e i vecchi si sono commossi nel risentire quei suoni che per troppo tempo erano rimasti lontani dal loro paese. Nella gioia della festa, nell'emozione che si risveglia egli trova la vera motivazione che lo spinge a suonare.
Un canto d'amore alla vita : la fisarmonica di Franco Guglielmetti = (Dove comincia l'Appennino) / redazione ; © autori — <https://www.appennino4p.it/franco.htm> : 2009.10 -